CCNL Terziario (Confcommercio): proseguono i negoziati

Classificazione del personale e lavoro agile tra i punti salienti delle trattative 

L’incontro tra Confcommercio e le organizzazioni sindacali Filcams – Cgil, Fisascat – Cisl e Uiltucs – Uil è avvenuto lo scorso 22 febbraio con l’obiettivo di  proseguire le trattative per il rinnovo del CCNL.
I temi affrontati sono stati:
– la classificazione del personale: secondo i sindacati, a fronte dell’introduzione della classificazione dei dipendenti di aziende nell’ambito dei servizi professionali alle imprese e del mondo della Information and Communication Tecnology, vi è la necessità di un ulteriore approfondimento al fine di evitare un eventuale schiacciamento in basso della classificazione dei livelli di inquadramento proposti in tale ambiti;
– il lavoro agile: le parti hanno intenzione di recepire nel CCNL il Protocollo Nazionale sul Lavoro Agile sottoscritto a dicembre 2021, oltre ad eventuali integrazioni che potrebbero essere avanzate durante il tavolo delle trattative. 
Il prossimo incontro è programmato il 27 marzo.

Con l’approvazione del Milleproroghe 2023, in arrivo novità per le imprese

Il Decreto approvato il 23 febbraio scorso introduce nuove misure tra le quali il credito d’imposta sui beni strumentali (Ministero delle imprese e del made in Italy, comunicato 23 febbraio 2023).

Il provvedimento licenziato in via definitiva dalla Camera dei deputati il 23 febbraio 2023 interviene su vari fronti che interessano le imprese. Innanzitutto, per quel che riguarda il credito d’imposta sui beni strumentali, il provvedimento proroga fino al 30 novembre 2023 il credito di imposta “Transizione 4.0” a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 l’ordine dei beni strumentali sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione.

Il testo, inoltre, introduce modifiche anche nella disciplina riguardante gli obblighi di notifica delle esportazioni di rottami ferrosi che viene infatti prorogata fino al 31 dicembre 2023. Il decreto prescrive anche limiti quantitativi per le esportazioni e prevede che l’omessa notifica per quantitativi inferiori alle nuove soglie non dia luogo a sanzioni, anche con effetto retroattivo.

In prospettiva, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e il Ministro dell’Economia e delle Finanze lavoreranno di concerto per la stesura dell’atto costitutivo e lo statuto della fondazione di un Centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttore, al fine di promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati, rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico.

Si sblocca poi l’impasse per la validità delle polizze assicurative decennali postume, riferita ad alcuni specifici requisiti previsti dal decreto del MISE (oggi MIMIT) del 20 luglio 2022, n. 154, per i quali il titolo abilitativo era stato rilasciato prima dello stesso.

Infine, con lo scopo di agevolare la realizzazione del progetto Polis, le Case dei servizi di cittadinanza digitale, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2026 la sospensione degli obblighi in materia di concorrenza nel settore dei servizi digitali previsti a carico di Poste. Il progetto ha come obiettivo quello di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dei piccoli centri urbani e delle aree interne del Paese attraverso la realizzazione di uno sportello unico di prossimità che assicuri ai cittadini la possibilità di fruire di tutti i servizi pubblici per il tramite di un unico punto di accesso alla piattaforma di Poste Italiane.

CCNL Scuola pubblica-Personale Ata: riprese le trattative contrattuali sulla sezione scuola

Definizione dei punti chiave sul rinnovo contrattuale

Si è svolto nei giorni scorsi, l’incontro per la ripresa delle trattative sul rinnovo del CCNL Scuola pubblica (parte giuridica), nel corso del quale è stata analizzata attentamente la bozza di testo proposta dall’Aran.
Di seguito i punti presi in esame.
Sanzioni disciplinari per il personale docente: richiesta una particolare attenzione per la libertà di insegnamento e la necessità di individuare un sistema che garantisca la terzietà del giudizio, anche alla luce di alcune sentenze dei tribunali in materia;
Titolarità di sede ai docenti: procede il negoziato relativo alla mobilità;
Gestione contratti a tempo determinato: in caso di pubblicazione tardiva delle graduatorie si chiede che il contratto non contenga alcuna clausola rescissoria legata alla pubblicazione delle nuove graduatorie per garantire continuità didattica;
Trasformazione dei contratti full time a part time: in ordine alle attività funzionali all’insegnamento;
Formazione: definizione dei carichi orari relativi alle attività formative le quali devono rientrare nell’ambito dell’orario di servizio del personale docente;
Tutela maggiore contrattuale per le attività di potenziamento deliberate dai collegi dei docenti;
Attività funzionali all’insegnamento: cui vengono collegati i diversi obblighi introdotti da disposizioni di legge anche con riferimento alla formazione obbligatoria;
Finanziamenti: destinati a scuole, al Pnrr, ai finanziamenti europei, ecc.
Nel corso del confronto, la Flc-Cgil ha domandato precisazioni in merito ad alcune disposizioni già in vigore, quali:
art. 23, CCNL 2007 relativo alla risoluzione del rapporto di lavoro con preavviso che necessita di un intervento poiché gli attuali termini di preavviso non sono fungibili con la tempistica e le modalità dei pensionamenti;
art. 59, CCNL 2007 sulla possibilità del personale Ata già in servizio, di accettare nomine a tempo determinato per altro profilo, stante la necessità di una revisione per garantirne la più corretta fruizione;
art. 33, CCNL 2018 rispetto al quale è stato chiesto di esplicitare che il personale Ata, una volta esaurite le 18 ore per visite, terapie, prestazioni specialistiche, esami diagnostici, potrà comunque ricorrere alle assenze per l’intera giornata previste dalle norme vigenti;
art. 41, CCNL 2018 non può essere motivo di risoluzione del rapporto di lavoro a tempo determinato del personale, l’individuazione in corso d’anno, di un nuovo avente titolo a seguito dei ritardi con cui l’Amministrazione predispone le nuove graduatorie;
congedi parentali per cui è stato proposto l’aggiornamento in materia.
Ed inoltre:
per il personale a tempo determinato docente e Ata: avanzamento dei diritti a partire dalla fruizione dei permessi retribuiti per motivi personali o familiari;
per il personale Ata: promozione di un sistema ben strutturato di formazione tanto in ingresso che in servizio;
per il personale educativo: compreso nella comunità educante integrandone la partecipazione negli organismi collegiali di scuola;
per il personale delle scuole italiane all’estero: riportare la materia della mobilità nella disponibilità del contratto nazionale in coerenza con quanto condiviso con l’Aran tramite il Verbale siglato in data 9 maggio 2019.
L’Aran al termine del confronto, ha mostrato particolare attenzione ed interesse circa le materie che comportano oneri contrattuali.
Da ultimo si comunica che le trattative procederanno il 7 marzo 2023 relativamente al settore Università.

Conguaglio degli ANF a carico dei Fondi di solidarietà e del FIS, istruzioni operative

L’INPS fornisce le istruzioni operative sulle modalità di compilazione del flusso UniEmens ai fini del conguaglio degli ANF spettanti ai lavoratori per il periodo in cui gli stessi siano destinatari delle prestazioni di assegno di integrazione salariale per contratto di solidarietà (INPS, messaggio 23 febbraio 2023, n. 795).

Come ben noto, dal 1° marzo 2022 la tutela degli assegni per il nucleo familiare (ANF) è riconosciuta in relazione ai nuclei familiari senza figli a carico, in ragione delle novità contenute nel D.Lgs. n. 230/2021 in materia di Assegno unico e universale per i figli a carico.

 

L’INPS torna a occuparsi delle operazioni di conguaglio degli assegni per il nucleo familiare erogati ai lavoratori beneficiari dell’assegno di integrazione salariale garantito dai Fondi di solidarietà e dal Fondo di integrazione salariale (FIS), a carico delle gestioni dei Fondi stessi a decorrere dal 1° gennaio 2022 (art. 1, comma 212, della Legge n. 234/2021).

 

Viene innanzitutto precisato che, il codice causale già in uso “L023” assume il significato di “Conguaglio ANF art. 1, comma 212, della legge 234/2021 – Assegno di integrazione salariale” e deve essere utilizzato dai datori di lavoro interessati dal conguaglio degli assegni per il nucleo familiare erogati ai lavoratori di cui sopra detto.

 

Nel messaggio in oggetto sono poi fornite le istruzioni operative per la corretta compilazione dei flussi UniEmens, parzialmente coincidenti con quelle già date nel messaggio n. 4167/2022 ma con l’istituzione di un nuovo codice causale.

 

Ai fini del conguaglio degli ANF spettanti ai lavoratori per il periodo in cui gli stessi siano destinatari delle prestazioni di assegno di integrazione salariale per contratto di solidarietà, decorrenti dal 1° gennaio 2022, i datori di lavoro interessati devono compilare l’elemento <InfoAggcausaliContrib> secondo le seguenti modalità: 

–  nell’elemento <CodiceCausale> deve essere indicato il codice causale di nuova istituzione “L123”, avente il significato di “Conguaglio ANF art. 1, comma 212, della legge 234/2021- Assegno di integrazione salariale per contratto di solidarietà”. Tale codice deve essere utilizzato sia per il conguaglio riferito al mese corrente che per il conguaglio degli ANF arretrati (ossia corrisposti ai lavoratori a decorrere dal 1° gennaio 2022 fino al mese precedente a quello corrente);

 

–  nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> deve essere inserito il codice identificativo (ticket), ottenuto dall’apposita funzionalità “Inserimento ticket” prevista all’interno della procedura di inoltro della domanda al Fondo;

 

–  nell’elemento <AnnoMeseRif> indicare l’AnnoMese di riferimento;

 

–  nell’elemento <ImportoAnnoMeseRif> indicare l’importo conguagliato, relativo al mese di riferimento della prestazione.

 

L’Istituto ricorda che, in caso di cessazione di attività, il datore di lavoro potrà recuperare la prestazione anticipata, tramite flusso regolarizzativo sull’ultimo mese di attività.

 

Infine, sono date alcune istruzioni contabili in relazione agli assegni dichiarati con il nuovo codice conguaglio “L123”.

La revisione del sistema degli incentivi alle imprese riceve l’ok del Governo

Il Consiglio dei ministri ha approvato, nella seduta del 23 febbraio, un Disegno di legge riguardante la revisione del sistema degli incentivi alle imprese al fine di bloccare l’estrema frammentazione delle attuali politiche di incentivazione

Via libera alla nascita di un nuovo “codice degli incentivi” al fine di bloccare l’estrema frammentazione delle attuali politiche di incentivazione e raggiungere la piena efficienza degli interventi per le imprese. E’ quanto emerso dal Consiglio dei ministri nella riunione di ieri. Il testo delega il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per la definizione di un quadro organico per l’attivazione del sostegno pubblico attraverso incentivi alle imprese, in modo da razionalizzare e semplificare gli incentivi e ridurre i tempi e i costi delle relative richieste.

La revisione degli incentivi costituisce infatti un passaggio necessario anche per la promozione della politica industriale italiana che richiede sul piano nazionale un maggiore efficientamento degli interventi per le imprese nonché di orientamento verso le sfide globali come la transizione green e digitale.

 

Secondo le rilevazioni rese note dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il sistema agevolativo nazionale ha fatto registrare nel 2021 un numero complessivo di 1.982 interventi agevolativi, di cui n. 229 delle amministrazioni centrali e n. 1.753 delle amministrazioni regionali. Di qui l’esigenza di razionalizzare la materia in un “codice degli incentivi”.

 

Le nuove norme introducono, tra l’altro, i seguenti principi guida degli interventi di incentivazione:

  • programmazione degli interventi da parte di ciascuna amministrazione e indicazione della loro estensione temporale, anche pluriennale, in modo da assicurare un sostegno tendenzialmente continuativo e adeguato alle finalità stabilite;

  • misurabilità dell’impatto nell’ambito economico oggetto degli incentivi, sulla base della valutazione in itinere ed ex post degli effetti ottenuti;

  • rafforzamento della coesione sociale, economica e territoriale per uno sviluppo economico armonico ed equilibrato della Nazione, con particolare riferimento alle politiche d’incentivazione della base produttiva del Mezzogiorno;

  • valorizzazione del contributo delle donne alla crescita economica e sociale della Nazione.

Gli interventi normativi si svilupperanno in una duplice direttrice, dovendo consentire:

  • la “razionalizzazione dell’offerta di incentivi”, attraverso l’individuazione di un insieme limitato e definito di modelli agevolativi;

  • la “codificazione” delle regole procedurali concernenti gli interventi di incentivazione alle imprese, che saranno armonizzate e coordinate in un “codice degli incentivi”.

Il testo promuove inoltre la digitalizzazione e la semplicità delle procedure d’incentivazione e un maggior coordinamento di strumenti già esistenti, come il Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA) e la piattaforma telematica “incentivi.gov.it”. 

Il ddl è collegato alla Legge di Bilancio 2023-2025 in coerenza con le indicazioni del DEF e con il PNRR.