CCNL Dirigenti Consorzi di Bonifica: rinnovato il contratto

Riconosciuti aumenti del 4,5% a partire da gennaio 2023

Dopo una lunga trattativa è stato rinnovato il contratto collettivo nazionale applicabile ai dirigenti dei Consorzi di bonifica e di miglioramento fondiario. 
I contenuti principali, comunicano Snebi, Sindicob e Federmanager, riguardano la durata, gli aumenti contributivi in linea con le indicazioni di contenimento dei costi provenienti dal Paese, l’adeguamento alle nuove disposizioni legislative in materia e la cancellazione di automatismi reddituali sostituiti da premi di risultato misurabili ed erogabili solo successivamente al raggiungimento di obiettivi di contenimento della spesa con contestuale aumento della efficienza delle attività offerte ai cittadini e imprese. 
Dal punto di vista economico, a copertura del biennio 2021/2022, è stato riconosciuto un amento del 4,5%, a partire da gennaio 2023.
L’accordo sottoscritto contiene altresì elementi innovativi in direzione del riconoscimento delle alte qualità dei dirigenti dei Consorzi di bonifica, costituendo lo strumento per un sistema consortile maggiormente performante nella direzione della sfida ai cambiamenti climatici e alla siccità. 

Assegno di maternità dei comuni: al via la rivalutazione

Comunicati l’importo e il limite di reddito per l’anno 2023 relativi alla prestazione che viene adeguata alla variazione dell’indice dei prezzi ISTAT (INPS, circolare 8 marzo 2023, n. 26).

L’INPS ha comunicato l’importo e il limite di reddito per l’anno 2023 relativi all’assegno di maternità concesso dai Comuni, entrambi aggiornati in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati che per lo stesso anno anno è pari all’8,1%. Pertanto, l’importo dell’assegno mensile di maternità, spettante nella misura intera, per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento, avvenuti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, è pari a 383,46 euro per cinque mensilità e, quindi, a complessivi 1.917,30 euro.

Il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) da tenere presente per i medesimi eventi (nascite, affidamenti preadottivi e adozioni senza affidamento), avvenuti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, è pari invece a 19.185,13 euro.

TRASFORMAZIONI, FUSIONI E SCISSIONI TRANSFRONTALIERE: APPROVATO IL DECRETO ATTUATIVO DELLA DIRETTIVA UE

Pubblicato in G.U. n. 56 del 7 marzo 2023 il d.lgs. 2 marzo 2023, n. 19 in attuazione della direttiva (UE) 2019/2121 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere.

Il campo di applicazione del d.lgs. comprende le operazioni transfrontaliere riguardanti:

  1. una o più società di capitali italiane e una o più società di capitali di altro Stato membro che hanno la sede sociale o l’amministrazione centrale o il centro di attività principale stabilito nel territorio dell’Unione europea;
  2. società diverse dalle società di capitali o società di capitali che non hanno nel territorio dell’UE la sede sociale né l’amministrazione centrale né il centro di  attività  principale, se l’applicazione della disciplina di recepimento delle direttive (UE) 2017/1132 e (UE) 2019/2121 a tali operazioni è parimenti prevista  dalla legge applicabile a ciascuna delle società  di altro Stato membro partecipanti o risultanti dall’operazione;
  3. operazioni che non rientrano nei casi di cui alle lettere a)  e  b)  e  alle  operazioni  internazionali, nel rispetto dell’articolo 25, comma 3, della legge 31 maggio 1995, n. 218;
  4. enti non societari, in quanto compatibile, nel rispetto dell’articolo 25, comma 3, della legge n. 218 del 1995;
    società nei cui confronti sono aperte procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza, fatta salva l’applicazione delle specifiche disposizioni dettate in materia di crisi d’impresa.

L’autorità competente chiamata a vigilare ai fini del rilascio del certificato preliminare di cui all’articolo 29 e ad effettuare i controlli previsti dagli articoli 13, 33 e 47 è il notaio quale pubblico ufficiale.

Sulla trasformazione è previsto il diritto di recesso ai soci che non hanno concorso all’approvazione del progetto stesso e la relativa decisione di trasformazione deve risultare da atto pubblico.

Alla società italiana partecipante alla fusione transfrontaliera si applica il titolo V, capo X, sezione II, del libro V del  codice civile. Dal progetto di fusione dovranno risultare le info ex art. 2501 ter c.c. e quelle elencate all’articolo 19. Spetta all’organo  amministrativo di  ciascuna delle società che vi partecipano redigere una relazione sugli aspetti giuridici ed economici della fusione e le  implicazioni per i  lavoratori e per l’attività futura della società, con la possibilità di redigere una relazione unica o due separate per soci e lavoratori. La relazione di cui all’articolo 2501-sexies del codice civile è redatta da uno o più esperti  scelti fra i soggetti di cui all’articolo 2409-bis, primo comma, del codice civile. Se la società italiana partecipante alla fusione transfrontaliera è ammessa alla negoziazione in mercati regolamentati, l’esperto è scelto fra le società di revisione sottoposte alla vigilanza  della Commissione nazionale per le società e la borsa. La fusione deve risultare da atto pubblico e qualora la società risultante dalla fusione transfrontaliera fosse  una società italiana spetta al notaio redigere l’atto pubblico di fusione di cui all’articolo 2504 del  codice  civile  ed  espletare  il  controllo  di legalità di cui all’articolo 33. Altrimenti qualora la società risultante fosse di altro Stato l’atto pubblico di fusione dev’essere redatto dall’autorità competente dello Stato la  cui  legge  è  applicabile alla società risultante dalla fusione ed è depositato presso  il notaio ai fini di cui all’articolo 34, comma 2. 

CCNL Dirigenti Terziario: le novità 2023 per i Quadri associati a Manageritalia

Nuovi vantaggi e servizi in materia di copertura Ltc, copertura legale ed assistenza viaggio, servizi di consulenza e classiche prestazioni, welfare integrativo

Per il personale Quadro associato a Manageritalia, il 2023 porta sempre più vantaggi e nuovi servizi con un valore, anche di mercato, superiore rispetto l’importo della quota associativa da versare.
I servizi offerti riguardano soprattutto lo sviluppo e la transizione professionale, il welfare per i Quadri e le loro famiglie, opportunità professionali e di business che assumono sempre più un ruolo decisivo nella business community.
La quota d’iscrizione a Manageritalia 2023, pari ad euro 60,00, oltre a quanto definito, comprende anche la Copertura Ltc – Long Term Care in forma temporanea.
Di seguito, i vantaggi di entrare a far parte della Membership 2023:
– Copertura Ltc – Long Term Care in forma temporanea: piano assicurativo per eventi di infortunio e malattia che causino non autosufficienza, al fine di dare un supporto economico continuativo e a lungo termine. Tale polizza, che copre tutti gli iscritti in regola con il pagamento della quota associativa e con età assicurativa fino a 69 anni, eroga una rendita mensile vitalizia natural durante pari ad euro 1.000,00 netti, con assunzione del relativo rischio, senza la compilazione di un questionario sanitario. La valutazione di non autosufficienza si basa sulla mancanza di autonomia nello svolgimento di almeno quattro attività elementari svolte quotidianamente su sei, non comprendendo i portatori di invalidità o coloro che, alla data di ingresso in copertura, non siano già in grado di svolgere una delle sei attività del vivere quotidiano.
Coperture in ambito legale e assistenza in viaggio: per quanto concerne la tutela legale, viene corrisposto, per l’intero nucleo familiare iscritto a Manageritalia, il rimborso delle spese sopportate in caso di contenzioso con terze persone, fisiche e giuridiche, in ambito giudiziale e stragiudiziale; nonché, in caso di emergenze in Italia e all’estero, attività di assistenza e consulenza tramite la Europe Assistance Italia.
Servizi di consulenza e prestazioni classiche:
1. Askmit, ossia un servizio multidisciplinare di consulenza online che risponde in 48h su tematiche legali, fiscali, contrattuali;
2. Formazione e carriera, concernenti attività di assistenza e consulenza personalizzate;
3. Investimento, ossia la possibilità di aderire alla polizza Nuova Capitello.
Welfare Integrativo: possibilità di poter accedere ad una proposta di servizi di welfare integrativo acquistabili individualmente, in funzione di coperture già attive, con un rapporto qualità-prezzo migliore rispetto a prima, in relazione alle esigenze professionali, personali e disponibilità economiche. Una serie di coperture assicurative in ambito di salute, previdenza e patrimonio per il Manager e la propria famiglia.

Tirocinio fraudolento: possibile ricorrere al Comitato per i rapporti di lavoro?

L’INL esclude la competenza del Comitato per i rapporti di lavoro a giudicare la fraudolenza dei tirocini trattandosi di una fattispecie sanzionata penalmente (INL, nota 8 marzo 2023, n. 453).

L’Ispettorato fornisce chiarimenti in merito alla possibilità di promuovere ricorso ex art. 17 del D.Lgs. n. 124/2004 avanti al Comitato per i rapporti di lavoro nell’ipotesi di tirocinio fraudolento alla luce delle novità introdotte dalla Legge n. 234/2021.

 

Il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato in sostituzione di lavoro dipendente: lo ribadisce l’art. 1, co. 723, della predetta legge che, inoltre, prevede la sanzione dell’ammenda pari a 50 euro per ciascun tirocinante coinvolto e per ciascun giorno di tirocinio, laddove lo stesso sia stato svolto in modo fraudolento.  

 

Trattandosi di una fattispecie penale di natura contravvenzionale, la contestazione di tale violazione prevede, da parte del personale ispettivo, l’adozione della prescrizione obbligatoria finalizzata alla cessazione del tirocinio fraudolento. Invece, dal punto di vista civilistico, il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato è rimesso alla scelta del tirocinante, in quanto l’ultimo periodo del comma 723 fa salva la possibilità, su domanda dello stesso tirocinante, di riconoscere la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dalla pronuncia giudiziale.

 

Riguardo poi ai profili previdenziali e ai conseguenti recuperi contributivi derivanti da un rapporto di tirocinio che, di fatto, ha simulato un effettivo rapporto di lavoro subordinato, è stato chiarito che gli stessi non sono condizionati dalla scelta del lavoratore di adire l’autorità giudiziaria per ottenere il riconoscimento del rapporto di lavoro in capo al soggetto ospitante.

 

Sulla base di queste premesse, l’INL giunge alla conclusione che la fattispecie del tirocinio fraudolento sia sottratta al sindacato del Comitato per i rapporti di lavoro, inteso quale mezzo di gravame di natura amministrativa avverso atti di accertamento dell’Ispettorato nazionale del lavoro e atti di accertamento degli Enti previdenziali e assicurativi, che abbiano ad oggetto la sussistenza o la qualificazione dei rapporti di lavoro.

 

Nell’ipotesi di tirocinio fraudolento, tuttavia, la diversa qualificazione del rapporto in chiave di subordinazione risulta direttamente sanzionata da una norma penale, in ragione della quale il personale ispettivo
procede con la redazione dello specifico provvedimento della prescrizione obbligatoria, conducendo, ove il contravventore ottemperi e paghi la sanzione, all’estinzione del reato in via amministrativa.

 

Pertanto, nell’ipotesi di fraudolenza del tirocinio, pur in presenza di una possibile e correlata pretesa contributiva, l’INL ritiene di escludere la cognizione amministrativa del Comitato per i rapporti di lavoro, ciò al fine
di evitare indebite e inopportune sovrapposizioni di giudicato con l’autorità penale.