CCNL Animazione Conflavoro-Confsal: con la retribuzione di novembre nuovi minimi retributivi

Minimi aggiornati con la busta paga di novembre per i dipendenti del settore

Con il CCNL del 3 giugno 2022 sono stati stabiliti i nuovi minimi retributivi che vengono erogati con la busta paga del mese di novembre. Il contratto, in scadenza il 31 maggio 2025, riguarda le lavoratrici ed i lavoratori che prestano servizio presso le aziende di animazione ed intrattenimento. Inoltre, il CCNL disciplina in maniera unitaria i rapporti di lavoro tra dipendenti e imprese, di qualsiasi natura e struttura giuridica, terze alla gestione nell’ambito dell’intrattenimento organizzato per alberghi, villaggi turistici, stabilimenti balneari, discoteche e pub, parchi divertimento, parchi acquatici e tematici, eventi, spettacoli ed intrattenimenti vari in genere. Mentre, non sono inquadrabili in questo contratto i rapporti di lavoro tra aziende di gestione diretta e animatori che devono, invece, aderire al CCNL applicato al resto del personale alberghiero.
Di seguito, in tabella vengono riportati i nuovi minimi da novembre 2024, per gli amministrativi e per gli operatori delle strutture turistiche. Secondo disposizioni contrattuali, al Quadro viene riconosciuta, in aggiunta un’indennità pari a 75,00 euro assorbibile fino a concorrenza dei trattamenti economici individuali aziendali.

Livello Minimo
Quadro 2.903,70
I 2.538,88
A1 2.426,40
A2 1.950,25
I1 1.836,53
A3 1.753,80
I2 1.581,60
A4 1.529,70
I3 1.389,10
A5 1.306,00
I4 1.207,01

CIPL Agricoltura Operai Vicenza: con il rinnovo previsti premio una tantum e welfare

Previsto dal mese di ottobre un aumento economico del 6,4%

Il 15 ottobre 2024 è stato siglato tra le organizzazioni di categoria Confagricoltura, Coldiretti, Cia ed i sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil l’accordo di rinnovo del contratto provinciale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti di Vicenza, con validità 1° gennaio 2024-31 dicembre 2027. Il rinnovo interessa circa 800 aziende agricole vicentine e oltre 3.500 contratti di lavoro del settore agricolo.
Dal punto di vista economico l’accordo prevede un aumento retributivo dal 1° ottobre del 6,4%, da calcolarsi sulle retribuzioni contrattuali in vigore al 31 dicembre 2023. Le OO.SS. precisano che l’aumento in questione tiene conto del recupero del differenziale inflattivo del biennio 2022-2023, in base all’accordo sottoscritto a livello nazionale il 27 ottobre dell’anno scorso, che prevede una quota retributiva del 3,5% da applicare al rinnovo dei contratti provinciali di lavoro. 
Dal 1° gennaio 2025 è inoltre previsto un premio di continuità professionale, da riconoscere al lavoratore una tantum al raggiungimento del 15° anno di servizio continuativo prestato nella stessa azienda. Il premio sarà di:
500,00 euro per gli operai a tempo indeterminato (Oti) e per gli operai a tempo determinato (Otd) che dimostrino di aver lavorato per almeno 150 giornate all’anno ai fini Inps nella stessa azienda;
200,00 euro agli operai a tempo determinato (Otd) che dimostrino di aver lavorato per almeno 104 giornate all’anno ai fini Inps nella stessa azienda. 
Al fine di migliorare la vita privata e lavorativa le aziende potranno mettere a disposizione dei dipendenti e delle loro famiglie beni e servizi a titolo di welfare, usufruendo di specifici sgravi fiscali. 
Dal punto di vista normativo le Parti sindacali hanno concordato di dare l’incarico ad Ebavi, I’Ente bilaterale per l’agricoltura vicentina, di valutare le modalità di istituzione entro il 31 dicembre 2025 del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst), con il compito di occuparsi di valutazione dei rischi nelle aziende, nonché della programmazione della prevenzione. 

“Decreto PNRR-quinquies”, lotta al lavoro sommerso e interventi nel settore della moda

Pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 28 ottobre 2024 il provvedimento rifinanzia anche il Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria (D.L. 28 ottobre 2024, n. 160).

Nella Gazzetta ufficiale del 28 ottobre 2024 è stato pubblicato il cosiddetto “Decreto PNRR-quinquies” (D.L. n. 160/2024) che reca diverse misure nel campo del lavoro: lotta al lavoro sommerso; interventi di sostegno dei lavoratori occupati nel settore della moda; rifinanziamento del Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria.
In particolare, per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga per fronteggiare la crisi occupazionale dei lavoratori dipendenti delle imprese del settore moda (tessile, abbigliamento, calzaturiero, conciario), l’integrazione viene riconosciuta dall’INPS per 8 settimane, fino al 31 dicembre 2024, ai lavoratori dipendenti di imprese, anche artigiane, con un numero di addetti pari o inferiore a 15 (articolo 2, D.L. n. 160/2024).
Come ulteriore misura di sostegno si prevede che l’integrazione salariale, ordinariamente erogata dal datore di lavoro al dipendente e poi rimborsata dall’INPS, potrà essere pagata direttamente dall’Istituto previdenziale nel caso in cui esistano serie e documentate difficoltà finanziarie. Il limite di spesa previsto è di 64,6 milioni di euro.
Sul versante della lotta al lavoro sommerso (articolo 1) sono previsti l’introduzione degli indici sintetici di affidabilità contributiva (ISA), delle liste di conformità dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) e il potenziamento della rete del lavoro agricolo di qualità.
Infine, vengono stanziate risorse annualmente con Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per finanziare in una percentuale non superiore al 5%, la quota del Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria a carico della Presidenza del Consiglio dei ministri da destinare a misure di risoluzione di situazioni di crisi occupazionale a vantaggio delle imprese operanti nel settore dell’informazione e dell’editoria, incluso il rifinanziamento della misura di cui all’articolo 1, comma 498 della Legge n. 160/2019.

CCNL Cemento Industria: varata la piattaforma per il rinnovo contrattuale

Presentata la piattaforma contrattuale con la richiesta di un aumento salariale di 220,00 euro ed altri interventi in materia economica e normativa

Le OO.SS. Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno reso noto, tramite una nota stampa, l’approvazione della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale collettivo del settore cemento, calce e gesso industria, che riguarda circa 10mila addetti. Con l’accordo siglato il 15 ottobre 2024 si sono adeguati i salari all’aumento inflattivo dell’ultimo triennio 2022-2024, con un aumento di 239,00 euro. Il nuovo CCNL decorre dal 1° gennaio 2025 e scade il 31 dicembre 2027. 
Con la presentazione della piattaforma le Sigle partono dalla richiesta di un aumento salariale pari a 220,00 euro al livello 140, tenuto conto dei valori inflattivi per i prossimi anni e dell’andamento positivo dei valori di produzione. Viene richiesto anche l’innalzamento dell’elemento di garanzia retributiva a 350,00 euro annui e la previsione dell’erogazione in tutti i casi in cui nell’anno precedente non sia stato contratto un premio di risultato. Sempre in materia economica, per la mensa viene proposto che il costo del servizio sia a carico totalmente dell’azienda, con l’aumento de l’indennità sostitutiva. 
Inoltre, viene ripreso il tema della riduzione dell’orario di lavoro; della formazione professionale che deve essere obbligatoria per tutti; degli investimenti in salute e sicurezza per la riduzione degli infortuni e delle malattie professionali, in questo senso è richiesto alle aziende il lavaggio degli indumenti da lavoro; oltre ad un punto chiave quale la difficoltà di reperire manodopera specializzata. Senza dimenticare di implementare nuove disposizioni sull’inquadramento e sulla valorizzazione delle competenze; oltre all’innalzamento dell’aspettativa non retribuita  e alla conservazione del posto di lavoro per malattie gravi, congedi, tutela della genitorialità e il benessere psicofisico dei lavoratori transgender. Previsti interventi anche su trasferta e licenziamenti. In materia di previdenza complementare viene chiesto un aumento dello 0,70% del contributo mensile a carico delle aziende per il focus pensione concreto. 
La piattaforma presentata dai sindacati sarà posta al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. 

CCNL Terme: nuovi minimi a partire da ottobre 2024

Con l’ipotesi di accordo, previsti aumenti retributivi per i dipendenti del settore

Le Parti sociali Federterme, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, hanno previsto, con l’ipotesi di accordo siglato l’8 ottobre 2024, nuovi aumenti del minimo tabellare al IV livello, pari a 200,00 euro lordi da riparametrare per gli altri livelli, ripartiti come segue:
– 60,00 euro con la busta paga di ottobre 2024;
– 35,00 euro a decorrere dal 1° giugno 2025;
– 35,00 euro a decorrere dal 1° dicembre 2025;
– 35,00 euro a decorrere dal 1° giugno 2026;
– 35,00 euro a decorrere dal 1° dicembre 2026.
Di seguito, la tabella con i nuovi minimi retributivi.

Livelli 10/2024 01/06/2025 01/12/2025 01/06/2026 01/12/2026 A regime €/mese
1° SA 112,50 65,63 65,63 65,63 65,63 2.111,72
1° SB 105,47  61,52 61,52 61,52 61,52 1.979,64
95,63 55,78 55,78 55,78 55,78 1.794,86
78,28 45,66 45,66 45,66 45,66 1.469,32
65,63 38,28 38,28 38,28 38,28 1.231,76
4° Super 61,88 36,09 36,09 36,09 36,09 1.161,39
60,00 35,00 35,00 35,00 35,00 1.126,20
53,44 31,17 31,17 31,17 31,17 1.002,82
46,88 27,34 27,34 27,34 27,34  879,97