D.L. n. 51/2023: nuove date per la Rottamazione quater

Sulla Gazzetta Ufficiale del 10 maggio 2023, n. 108, è stato pubblicato il decreto-legge 10 maggio, n. 51. tra le numerose disposizioni, prevista la proroga dei termini della rottamazione quater.

Con la pubblicazione in Gazzetta del decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, è stata ufficializzata la proroga di termini legislativi, già preannunciata dal comunicato del Consiglio dei ministri del 4 maggio 2023, n. 33. Nello specifico, all’ interno del citato decreto, cosiddetto “Omnibus”, è l’articolo 4 ad occuparsi della proroga dei termini in materia fiscale, apportando modifiche all’articolo 1 della Legge n. 197/2022, commi 232, 233, 235, 237, 241 e 243.

 

Tali modifiche prevedono in materia di definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione che il pagamento dei debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 possa essere effettuato:

– in unica soluzione non più entro il 31 luglio 2023, ma entro il 31 ottobre 2023; 

– ovvero nel numero massimo di diciotto rate, la prima e la seconda delle quali, ciascuna di importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, con scadenza rispettivamente il 31 ottobre, invece che il 31 luglio, e il 30 novembre 2023 e le restanti, di pari ammontare, con scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

 

Con riferimento alla manifestazione della volontà di procedere alla definizione, la data entro la quale dovrà essere resa è il 30 giugno 2023, e non più il 30 aprile 2023, e potrà essere integrata entro la stessa data. Inoltre la comunicazione da parte dell’agente della riscossione delle somme dovute potrà avvenire entro il 30 settembre 2023 e non più entro il 30 giugno.

Risulta, inoltre, posposta al 31 ottobre 2023, dal 31 luglio, la data alla quale le dilazioni sospese saranno automaticamente revocate.

Infine il decreto specifica che le disposizioni di cui all’ articolo 37 comma 2-bis lettera c-bis) del D.Lgs. n. 241/1997, riguardo alla trasmissione in via telematica all’Agenzia delle entrate dei dati contenuti nelle schede relative alle scelte dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, si applicano a partire dalle dichiarazioni relative al periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 73/2022. Fino al periodo di imposta in corso a tale data, i dati contenuti nelle schede continuano a essere trasmessi con le modalità e secondo i termini stabiliti dall’articolo 17, comma 1, del decreto del Ministro delle finanze n. 164/1999.

Per concludere l’articolo 4 prevede che le elezioni del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria vengano indette entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto e che le stesse si svolgano entro il 30 settembre 2023.

CIPL Edilizia Industria – Ferrara: determinato l’Elemento Variabile della Retribuzione per il 2023

Erogazione dell’EVR per il personale di Settore

Il Verbale di Accordo siglato in data 5 Aprile 2023 tra Ance Emilia Area Centro, Cna Costruzioni di Ferrara, Confartigianato di Ferrara, Legacoop Estense sede di Ferrara, Confcooperative della Provincia di Ferrara, Aggi Emilia Romagna e Feneal-Uil di Ferrara, Filca-Cisl di Ferrara, Fillea-Cgil di Ferrara, prevede che, le Parti, ai fini della determinazione dell’EVR, verificheranno l’andamento congiunturale del settore della Provincia di Ferrara, avvalendosi dei seguenti indicatori registrati in Cassa Edile:
a) Numero lavoratori iscritti in Cassa Edile;
b) Monte salari denunciato in Cassa Edile;
c) Ore complessivamente denunciate in Cassa Edile;
d) Numero imprese iscritte in Cassa Edile aventi sede legale nella provincia di Ferrara.
Le verifiche relative all’erogazione effettuata durante l’anno corrente, si sono svolte contestualmente alla sottoscrizione del presente Verbale di Accordo, mentre quelle concernenti alla corresponsione negli anni 2024 e 2025, avranno luogo entro il mese di febbraio di ciascun annualità.
La disamina degli indicatori in fase di verifica, sarà effettuata sulla base delle loro medie triennali, nell’ambito di un quadriennio complessivo ed inoltre, le Parti attribuiscono a ciascun indicatore un peso pari nella misura del 25% del totale.
Le Parti Sociali determineranno altresì, l’Importo territoriale, mensile ed orario, dell’EVR per ogni livello retributivo nella misura corrispondente alla somma dei pesi percentuali degli indicatori positivi applicata agli importi indicati nelle tabelle sottostanti.

 

Livelli E.V.R. 2023 Impiegati (Valori mensili) E.V.R. 2023 operai (Valori orari)
8 83,32
7 65,23
6 58,71
5 48,92 0,28
4 45,66 0,26
3 42,4 0,25
2 38,16 0,22
1 32,61 0,19

 

Livelli E.V.R. 2024 e 2025 Impiegati (Valori mensili) E.V.R. 2024 e 2025 operai (Valori orari)
8 91,32
7 71,63
6 64,47
5 53,72 0,31
4 50,14 0,29
3 46,56 0,27
2 41,9 0,24
1 35,81 0,21

Qualora solo un indicatore risulti positivo, il datore di lavoro provvederà al pagamento dell’EVR nella misura equivalente al 50% dell’Importo territoriale dell’emolumento in questione risultante dalle verifiche dell’andamento congiunturale del settore. Se invece nessun indicatore risulti positivo, il datore di lavoro non dovrà pagare alcunché.
Nei casi in cui quest’ultimo per effetto di verifiche aziendali negative o parzialmente positive, ritenga di non dover pagare l’EVR, o di doverlo pagare in misura ridotta, è tenuto a inviare, entro il 31 maggio 2023 per la verifica relativa all’erogazione dell’emolumento del medesimo anno, nonché entro il 31 marzo per le verifiche relative alle erogazioni dell’EVR 2024 e 2025, apposita comunicazione alle Rsa/Rsu se presenti, ed alle OO.SS. firmatarie e alla Cassa Edile. La comunicazione deve contenere le risultanze della verifica da cui deriva il mancato o ridotto versamento dell’EVR. In assenza di questa entro i termini indicati, il datore dovrà comunque provvedere al pagamento dell’EVR nella misura equivalente all’Importo massimo risultante dalle verifiche dell’andamento congiunturale del settore.
L’Accordo prevede anche che l’EVR se dovuto in base alle verifiche territoriali e aziendali, dovrà esser erogato per i mesi effettivi di lavoro, da aprile a dicembre compresi ed ai lavoratori in forza nel medesimo periodo. Per le corresponsioni relative all’anno 2023, le quote di competenza delle mensilità di aprile e maggio, se dovute, saranno versate unitamente alle retribuzioni relative ai periodi di paga di giugno e luglio ed alle quote di competenza dei medesimi mesi. Ed ancora, il Verbale specifica che, le eventuali giornate di ferie retribuite e permessi retribuiti nel corso dei mesi di versamento, non avranno effetti sul calcolo dell’emolumento, venendo pertanto considerati equivalenti a giornate lavorative.
Nel caso di attività lavorativa a tempo parziale, l’importo dell’Elemento Variabile della Retribuzione territoriale sarà determinato in proporzione all’orario di lavoro, mentre questo sarà escluso da ogni istituto retributivo indiretto o differito, ivi compreso il Tfr, nonché da percentuali e maggiorazioni contrattuali, essendosene già tenuto conto nella determinazione della misura del medesimo.
Da ultimo, le Parti stabiliscono che, la corretta applicazione del presente Accordo da parte delle Aziende, costituisce condizione per poter accedere alle agevolazioni contributive e alle eventuali aliquote contributive ridotte previste dai contratti collettivi nazionali e territoriali, ai fini dei versamenti Cassa Edile. A tal proposito, esse dovranno altresì dichiarare a questa, in concomitanza alle normali denunce relative ai mesi da aprile a dicembre, l’avvenuto pagamento degli importi dell’EVR erogato sia ai dipendenti operai, sia ai dipendenti impiegati. Ed infine, gli importi dell’Elemento Variabile della Retribuzione, non costituiscono imponibile contributivo Cassa Edile.

Lavoro in somministrazione e stagionalità: criteri e possibilità

L’Ispettorato fornisce chiarimenti sulla eventualità che un’Apl possa fornire personale a tempo determinato nell’ambito delle attività stagionali (INL, nota 26 aprile 2023, n. 716).

L’INL è intervenuto in materia di somministrazione di lavoratori a tempo determinato per attività di tipo stagionale da parte di un’Agenzia per il lavoro. L’indicazione dell’Ispettorato, sollecitata dall’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro, rammenta innanzitutto la specifica previsione di cui all’articolo 34, comma 2, del D.Lgs. n. 81/2015, secondo il quale “in caso di assunzione a tempo determinato il rapporto di lavoro tra somministratore e lavoratore è soggetto alla disciplina di cui al capo III, con esclusione delle disposizioni di cui agli articoli 21, comma 2, 23 e 24”, attinenti alla disciplina del cosiddetto “stop and go“, al numero complessivo di contratti a termine e ai diritti di precedenza. 

L’INL, quindi, segnala che per quanto concerne eventuali deroghe previste in favore delle attività stagionali – e più in particolare per quanto concerne le cosiddette deroghe numeriche – le stesse devono trovare la propria fonte nell’ambito della contrattazione collettiva di riferimento, in assenza della quale trova applicazione l’articolo 31, comma 2, del citato D.Lgs. n. 81/2015 secondo il quale “salva diversa previsione dei contratti collettivi applicati dall’utilizzatore e fermo restando il limite disposto dall’articolo 23, il numero dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato ovvero con contratto di somministrazione a tempo determinato non può eccedere complessivamente il 30 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore al 1° gennaio dell’anno di stipulazione dei predetti contratti”. 

Peraltro, ai sensi dell’articolo 51 del  D.Lgs. n. 81/2015, anche a tali fini rilevano esclusivamente “i contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria”. 

Di conseguenza, è proprio il CCNL applicato dall’utilizzato a dover introdurre discipline specifiche in materia di lavoro stagionale in somministrazione. Ciò appare peraltro confermato dall’articolo 52 del CCNL indicato dall’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro, secondo il quale: “Le Parti, nel rispetto del principio di parità di trattamento economico e normativo e con riguardo alla disciplina speciale del rapporto di lavoro a tempo determinato nelle attività stagionali e delle diverse declinazioni delle attività stagionali da parte della contrattazione collettiva, confermano che nella somministrazione di lavoro siano considerate attività stagionali ad ogni effetto di legge e di contratto quelle definite come tali dai contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali applicati dall’utilizzatore, oltre a quelle individuate dal DPR n. 1525/63 e s.m.i.”. 

 

 

 

CCNL Ferrovie dello Stato: erogazione del Premio di Risultato nel mese di giugno

Corrisposto il Premio di Risultato al personale appartenente al Gruppo Fs

Il Verbale di Accordo siglato in data 14 luglio 2022, tra Gruppo Fs Italiane costituito da Fs Italiane SpA, Rfi SpA, Trenitalia SpA, Ferservizi SpA, Italferr SpA, Italcertifer SpA, Fs Sistemi Urbani Srl, Mercitalia Logistics SpA, Mercitalia Rail Srl, FS Technology SpA, Trenitalia-Tper Scarl, Crew SpA, Fs, International SpA, Terminali Italia S.r.l. e Fondazione Fs Italiane e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ferrovieri, Slm-Fast Confsal e Orsa Ferrovie, prevede uno specifico Premio di Risultato la cui corresponsione è legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione per gli anni 2022 e 2023.
L’erogazione di tale emolumento, per ciascuno degli anni citati, è condizionata al raggiungimento dell’obiettivo di ability to pay individuato nel 90% del valore budget dell’Ebitda di Gruppo, così come risulterà nel Bilancio Consolidato di Gruppo per anno di riferimento. In caso di mancato raggiungimento del suddetto obiettivo, la corresponsione del Premio verrà azzerata.
L’Accordo in questione ha stabilito anche, che l’importo complessivo lordo del Premio di Risultato per l’anno in corso, è fissato nella misura dei valori di seguito indicati per ciascun livello professionale, al fine di tener conto del diverso apporto professionale con cui i lavoratori interessati hanno contribuito al raggiungimento dei risultati del Gruppo e di ciascuna Società.

Livelli Importi lordi 2022 Importi lordi 2023
Q1 1.200,00 1.300,00
Q2 1.050,00 1.150,00
A 1.000,00 1.100,00
B 950,00 1.050,00
C 900,00 1.000,00
D 840,00 940,00
E 780,00 870,00
F 700,00 780,00

L’ammontare dell’emolumento, potrà poi esser destinato in tutto o in parte per scelta del lavoratore, alle forme di sistema welfare sottoelencate, dalla seconda metà del mese di maggio attraverso la piattaforma Welfare di Gruppo:
Servizi di welfare presente in piattaforma aziendale con scopo di educazione, ricreazione, istruzione ed assistenza sanitaria e sociale;
Fondo Pensione Complementare Eurofer;
Acquisto di pacchetti aggiuntivi dell’assistenza sanitaria integrativa.
Questo verrà altresì incrementato di un contributo a carico dell’Azienda in misura del 10%.
Il suddetto spetta poi ai lavoratori occupati nell’anno di riferimento del Premio nelle Società del Gruppo Fs Italiane, tenendo conto dell’incidenza delle assenze (ad eccezione delle ferie, ex festività, congedo di maternità/paternità, permessi legge n. 104/1992, quarantena, isolamento fiduciario, malattia Covid, donazione sangue, infortunio sul lavoro, permessi sindacali e per gli RLS retribuiti) consuntivate nell’anno del Premio, e non concorrenti al computo dello stesso.
In caso di assunzione o cessazione del rapporto di lavoro in corso d’anno, l’importo spettante a ciascun dipendente verrà riconosciuto pro-quota in ragione dei mesi di servizio effettivamente prestati, con arrotondamento a mese intero della frazione superiore a 15 giorni, mentre per coloro assunti a tempo parziale verrà riproporzionato in relazione alla prestazione resa. Ed ancora, tale emolumento non compete al personale responsabile di microstruttura organizzativa che, nell’anno di riferimento, sia stato interessato dai sistemi di incentivazione individuale, ed altresì, al personale cessato dal servizio a partire dal 1° gennaio 2022, che abbia sottoscritto un verbale di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
Gli importi del Premio non rifletteranno poi su alcun istituto contrattuale e di legge, e la loro corresponsione per gli anni 2022 e 2023, avverrà rispettivamente con le competenze del mese di giugno 2023 e 2024.
Da ultimo, si comunica anche, che l’importo del PdR verrà incrementato del 10% per ciascun dipendente in caso di zero eventi di malattia, e che, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto per tale ammontare una riduzione dal 10% al 5% della tassazione Irpef per l’anno corrente.

San.Arti: è possibile l’iscrizione ai volontari

Gli iscritti in copertura fino a luglio 2023 possono rinnovare fino al 15 giugno 2023

Il Fondo San.Arti, il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i Lavoratori dell’Artigianato, ha previsto la possibilità per i volontari di iscriversi in ogni momento e versare la quota in piccoli importi mensili tramite addebito automatico ricorrente su carta di credito.
Sono considerati volontari: 
– i titolari, soci e collaboratori;
– i coniugi degli iscritti;
– il convivente more uxorio risultante nello stato di famiglia;
– i figli.
Le prestazioni decorrono superati tre mesi di carenza iniziale e con il perfezionamento dell’iscrizione entro il 10° giorno del mese il primo di carenza è quello successivo, con il perfezionamento dell’iscrizione oltre il 10° giorno, il primo mese di carenza è quello dopo il successivo.
Gli importi da versare sono:
25,00 euro mensili per i titolari, Soci e Collaboratori;
10,00 euro mensili per i familiari fino a 18 anni;
15,00 euro mensili per i familiari dai 18 anni compiuti ai 75 anni.
Si specifica, inoltre, che gli iscritti in copertura fino a luglio 2023 potranno rinnovare fino al 15 giugno 2023.