CCNL Ferrovie dello Stato: siglato l’Accordo sul lavoro agile

Importanti novità per i lavoratori del settore con l’introduzione dello smart working

Con il Verbale di Accordo siglato il 26 ottobre 2023 tra Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. e le OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ferrovieri, Slm Fast Confsal e Orsa Ferrovie, le Parti firmatarie hanno dato l’ok per l’introduzione dell’esecuzione della prestazione lavorativa in modalità agile, attribuendo così maggior flessibilità ai tempi di lavoro ed ai luoghi nei quali la stessa viene eseguita.
Tutti i lavoratori le cui mansioni siano compatibili con lo svolgimento del lavoro in smart working, indipendentemente dall’anzianità aziendale e dalla tipologia contrattuale, hanno diritto ad accedervi.
L’adesione a tale prestazione deve avvenire su base volontaria mediante un accordo individuale concluso in forma scritta in cui si indicano le modalità di esecuzione, di esercizio del potere direttivo e disciplinare del datore, di applicazione e di utilizzo di strumentazione informatica idonea. Tale accordo ha durata pari a 24 mesi.
Circa l’orario di lavoro, il personale di settore può fruire della modalità agile per un minimo di 6 giorni ad un massimo di 11 giorni, anche frazionabili, al mese. In caso di frazionamento, la giornata di smart working si intende fruita per intero.
Il numero delle giornate e la loro pianificazione viene poi concordata fra il responsabile e il lavoratore.
Trattandosi di giornata lavorativa ordinaria, la Società erogherà un ticket per il pasto il cui valore nominale è definito a livello aziendale.
Grazie alla diffusione dello smart working e della volontà di estenderlo a settori di attività finora esclusi, al fine di conciliare la vita privata con la vita lavorativa, anche per i dipendenti che, per lo svolgimento della propria attività si richiede la presenza continuativa in sede, vi è la possibilità accedervi compatibilmente con le esigenze aziendali.
Possono richiedere ciò: i lavoratori che effettuano attività di cantiere; attività di prove e test ferroviari in ambito laboratori; i lavoratori responsabili di microstruttura organizzativa; i lavoratori fragili, con gravi disabilità o con almeno un figlio avente disabilità grave o con bisogni educativi specifici; attività specialistiche in ambito IT&Digital rese interamente in modalità agile.
Tale attività lavorativa può essere effettuata solamente durante l’orario di lavoro diurno compreso tra le ore 06:00 e le ore 22:00 e nei giorni feriali, escludendo in questa circostanza, il ricorso a prestazioni di lavoro straordinario.
Per quel che riguarda il recesso, sia l’azienda che il dipendente possono recedere in forma scritta dall’accordo dando un preavviso di 30 giorni di calendario nelle circostanze di seguito indicate:
– l’assegnazione del lavoratore ad un’attività o a mansioni diverse da quelle per le quali è stato deciso lo smart working;
– il venir meno delle ragioni personali che hanno motivato il lavoratore a farne richiesta;
– il mancato rispetto di quanto previsto sia dall’Accordo dello scorso 26 ottobre e sia dall’accordo individuale da parte del lavoratore o dell’Azienda;
– le obiettive ragioni aziendali o del lavoratore.
E’ compito poi del datore di lavoro fornire tutti gli strumenti informatici idonei per lo svolgimento dell’attività lavorativa come definiti nell’accordo individuale, con caratteristiche tecniche che consentano la connessione sicura agli applicativi aziendali necessari per lo svolgimento della prestazione, dando modo al lavoratore di effettuare la propria prestazione in conformità alle disposizioni fornite.
Eventuali impedimenti tecnici devono essere tempestivamente comunicati al proprio responsabile al fine di risolvere il problema, tenuto conto della responsabilità del datore per il buon funzionamento degli strumenti dati in dotazione. Qualora ciò non sia possibile, il lavoratore ed il responsabile concordano le modalità di completamento della prestazione. Se il problema si protrae, l’effettuazione dello smart working è sospesa fino alla sua risoluzione.
Per i lavoratori e i responsabili viene realizzata specifica formazione allo scopo di chiarire obiettivi e modalità di esecuzione della prestazione, avendo specifico riguardo circa la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Durante lo svolgimento della prestazione lavorativa in smart working, i dipendenti continuano ad essere inseriti nei percorsi formativi e di sviluppo professionale rivolti alla generalità.
E’ altresì garantita la disconnessione dai dispositivi informatici al termine della prestazione programmata e fino all’avvio della prestazione successiva in linea con le previsioni normative vigenti, garantendo il rispetto del riposo giornaliero e settimanale come previsto dalla disciplina contrattuale.
Il lavoratore in smart working ha diritto poi al trattamento normativo e retributivo definito dal contratto e comparabile ad un lavoratore che presta la stessa attività lavorativa in sede, fatto salvo quanto precisato nell’Accordo del 26 ottobre 2023 con riferimento ai singoli istituti.
I periodi di lavoro effettuati in modalità smart working concorrono al raggiungimento degli obiettivi previsti ai fini dell’erogazione del Premio di Risultato secondo quanto stabilito dagli accordi aziendali.
Circa la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, l’azienda deve fornire al personale un’informativa sui rischi generici e sui rischi specifici connessi all’esecuzione della prestazione lavorativa in smart working, ed altresì, quali sono i comportamenti da tenere.
Da ultimo l’Accordo prevede che, qualora un dipendente durante lo svolgimento dell’attività in modalità agile subisca un infortunio, questo deve immediatamente avvertire il responsabile diretto fornendo i riferimenti identificativi del certificato medico telematico trasmesso all’Inail dal medico o dalla struttura sanitaria competente al rilascio.

Ebat Foggia: previsto il contributo per la cura di patologie oncologiche

Possono presentare domanda entro il 30 novembre i lavoratori agricoli con accertata patologia oncologica

L’Ente Bilaterale Agricolo della Provincia di Foggia e dei comuni di Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli ha assegnato un contributo per la cura di patologie oncologiche per l’anno 2023.
Possono presentare domanda tutti i lavoratori (OTI e OTD), occupati nelle imprese agricole della provincia di Foggia e nei comuni di Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli, in regola con i versamenti dei contributi e con almeno 51 giornate nell’anno 2022, che abbiano un’accertata patologia oncologica o che abbiano figli e coniuge conviventi nella già menzionata condizione nell’anno 2022.
Le risorse finanziarie disponibili sono pari a 20.000,00 euro e l’importo unitario del rimborso è fino ad un massimo di 500,00 euro a persona, sulla base della documentazione presentata.
Alla domanda deve essere allegata la seguente documentazione:
– copia del documento di riconoscimento del richiedente;
– copia buste paga dei rapporti di lavoro relativi all’anno 2022, o copie modelli UNILAV anno 2022 o CU 2023;
– certificato oncologico rilasciato nel 2022;
– quietanze di pagamento dell’anno 2022;
– autocertificazione stato di famiglia;
– attestazione coordinate bancarie del richiedente.
Le domande possono essere presentate, a decorrere dal 9 ottobre 2023 fino al 30 novembre 2023, con posta elettronica certificata all’indirizzo areadipendenti@pec.cialafoggia.it.

Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, al via l’avviso per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi

Il FAMI con un budget di 60 milioni di euro si rivolge a Regioni e Province autonome per il sostegno tra l’altro di azioni di supporto socio-lavorativo dei migranti (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 6 novembre 2023).

È stato pubblicato l’Avviso Pubblico multi-azione a valere sull’obiettivo Specifico 2 Migrazione legale e Integrazione “Piani d’intervento regionali per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi“. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali che ne dà notizia sul sui sito istituzionale precisa anche che l’avviso si colloca nel quadro della Programmazione nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027.

L’Avviso, dotato di un budget complessivo di 60 milioni di euro è rivolto alle Regioni e alle Province Autonome e punta a sostenere la realizzazione di Piani d’intervento regionali per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi in soggiorno regolare in Italia.

In particolare l’azione dovrà prevedere misure e interventi di supporto al miglioramento della governance multilivello per l’integrazione socio-lavorativa dei migranti, azioni di valorizzazione, messa in trasparenza e sviluppo delle competenze, realizzazione individuale, socializzazione e partecipazione e di promozione della partecipazione attiva dei cittadini migranti alla vita economica sociale e culturale.

Le proposte progettuali in risposta all’Avviso potranno essere presentate attraverso un portale online dedicato indicato nel comunicato un commento. Le domande devono pervenire entro il 31 gennaio 2024

La documentazione è pubblicata nell’area amministrazione trasparente sul sito del Ministero dell’interno.

EBM Salute: variazione del Piano Sanitario

Al via da novembre il nuovo Piano Sanitario a cura di Unisalute

Il Comitato Esecutivo di EBM Salute ha affidato alla Compagnia Assicuratrice UniSalute un nuovo incarico, della durata di due anni, a decorrere dal 1° novembre 2023 e fino al 31 ottobre 2025. E’ garantita la continuità della copertura per l’assistenza sanitaria integrativa sia ai lavoratori iscritti, sia ai propri familiari fiscalmente a carico, eventualmente attivati nel corso del 2023. Per i familiari non fiscalmente a carico (a pagamento) verrà garantita la continuità della copertura sanitaria per i mesi di novembre e dicembre 2023.
L’attuale Piano Sanitario è stato confermato con alcune variazioni di rilievo come di seguito specificate:
– procreazione medicalmente assistita: è stato aumentato il massimale annuale assicurato (1° novembre 2023-31 ottobre 2024), per il complesso delle prestazioni previste che passa da 500,00 euro a 1.000,00 euro per persona;
– indennizzo a forfait per visite mediche, sanitarie e di assistenza sostenute per figli disabili (garanzia valida solo per i figli minori di 18 anni: è stato aumentato l’importo del contributo concesso a forfait una tantum per ogni figlio, con una invalidità riconosciuta superiore al 60%, che passa da 500,00 euro a 1.000,00 euro;
– diagnosi comparativa: la nuova prestazione che prevede per l’assicurato di avere un secondo e qualificato parere sulla precedente diagnosi fatta dal proprio medico, con le indicazioni terapeutiche più utili per trattare la patologia in atto;
– lenti e occhiali: unica richiesta di rimborso per la durata biennale della Convenzione. 

Lavoro subordinato occasionale a tempo determinato in agricoltura: indicazioni su NASpI e DIS-COLL

I soggetti beneficiari delle indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL possono svolgere prestazioni di lavoro occasionale in agricoltura nel limite di 45 giornate annue, per cui l’INPS chiarisce il relativo regime di compatibilità (INPS, circolare 7 novembre 2023, n. 89). 

La Legge di bilancio 2023 (Legge n. 197/2022, articolo 1, comma 343), ha previsto, per il biennio 2023-2024, la possibilità di utilizzare le prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura assicurando ai lavoratori le tutele previste dal rapporto di lavoro subordinato.

 

In particolare, il successivo comma 344 stabilisce non solo il limite di durata delle prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato riferite ad attività di natura stagionale – che non può eccedere le 45 giornate annue per singolo lavoratore – ma individua anche la platea dei soggetti che possono svolgere tali prestazioni agricole.

 

Si tratta, in particolare, delle seguenti categorie:

 

a) persone disoccupate, nonché percettori della nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) o dell’indennità di disoccupazione denominata DIS-COLL (di cui rispettivamente agli articoli 1 e 15 del D.Lgs. n. 22/2015), o del reddito di cittadinanza e dell’Assegno di inclusione ovvero percettori di ammortizzatori sociali; 

b) pensionati di vecchiaia o di anzianità;

c) giovani con meno di 25 anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un’università;

d) detenuti o internati, ammessi al lavoro all’esterno ai sensi dell’articolo 21 della Legge n. 354/1975, nonché soggetti in semilibertà provenienti dalla detenzione o internati in semilibertà.

 

L’INPS, nella circolare in oggetto, in considerazione di quanto esposto sopra alla lettera a), fornisce chiarimenti sulla compatibilità delle citate prestazioni lavorative con l’indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL.

 

Il beneficiario delle indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL può svolgere prestazioni di lavoro occasionale in agricoltura entro il predetto limite di 45 giornate di prestazione per anno civile, senza obbligo di comunicazione all’INPS del compenso derivante dalle stesse. Si ricorda, inoltre, che il predetto compenso erogato al lavoratore per il lavoro occasionale in agricoltura è esente da qualsiasi imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato.

 

I compensi derivanti dalle prestazioni occasionali in argomento sono quindi interamente cumulabili con le richiamate indennità di disoccupazione che non saranno, dunque, soggette a sospensione, abbattimento o decadenza di cui agli articoli 9, 10 e 11 del D.Lgs. n. 22/2015.

 

La contribuzione versata dal datore di lavoro e dal lavoratore per lo svolgimento delle prestazioni lavorative occasionali in agricoltura è da considerare utile ai fini di eventuali successive prestazioni di disoccupazione, anche agricola.

 

In caso di prestazioni di lavoro occasionale in agricoltura, l’INPS provvede a sottrarre dalla contribuzione figurativa relativa alle prestazioni di disoccupazione NASpI e DIS-COLL gli accrediti contributivi derivanti dalle prestazioni di lavoro occasionale agricolo (articolo 1, comma 345, Legge n. 197/2022).

 

Si ricorda che, in ipotesi di superamento del limite di durata previsto dal citato comma 344, il rapporto di lavoro si trasforma in rapporto di lavoro a tempo indeterminato e che l’utilizzo di soggetti diversi da quelli elencati è punibile con l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 500 euro a 2.500 euro per ogni giornata per cui risulta accertata la violazione.